Campagna di scavi 2024

Campagna di scavi 2024

Piccolo Chiostro San Mauro, Via Riviera 22, Pavia
Documentazione per il Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) dello scavo effettuato nell'autunno 2024 presso la Basilica del Ss.Salvatore a Pavia

 

 

Fra fine agosto e novembre 2024 si è svolta la prima campagna di scavo nel piccolo chiostro adiacente alla basilica del Ss.Salvatore a Pavia; essa ha interessato la metà meridionale dell’area aperta.

La ragione storica che ha motivato l’avvio delle indagini deriva dalla notizia – tramandata per primo da Paolo Diacono nell’Historia Langobardorum – della costruzione da parte del re Ariperto I di un mausoleo dinastico, poco dopo la metà del VII secolo, destinato ad accogliere anche le sepolture dei suoi discendenti fino ad Ariperto II, all’inizio dell’VIII secolo. Alla fine del X secolo, l’imperatrice Adelaide volle un monastero; l’importanza del cenobio nei secoli ha determinato la monumentale ricostruzione del complesso edilizio in età moderna, che ha cancellato in alzato le strutture alto medievali.

Le prime evidenze in posto documentate nell’area sono costituite dalle tombe con struttura in muratura e copertura in laterizi (anche bollati) del cimitero altomedievale. La più antica delle 23 documentate è internamente intonacata e dipinta con croci rosse. A volte le tombe sono costruite prevedendo più loculi contemporaneamente. La sequenza relativa delle tombe è riconoscibile: essa rivela rispetto per le sepolture già presenti. L’organizzazione spaziale dell’area sembra presupporre settori percorribili tra le righe di tombe. Il cimitero sembra dunque gestito in modo controllato; l’omogeneità delle strutture, di significativo impegno costruttivo, sembrano rimandare interamente a una comunità altolocata, forse vicina alla corte regia.

I loculi furono riaperti e riutilizzati più volte; le modalità di riduzione e spesso di rideposizione anche all’esterno delle tombe sembra rimandare a particolari forme di ritualità e di continua manipolazione dei resti degli antenati. I cospicui resti osteologici, ben conservati, costituiscono un significativo campione del popolamento verosimilmente di piena età longobarda, coerente per cronologia e stato sociale. In collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, cattedra di Antropologia, verranno condotte indagini antropologiche; si prevedono anche analisi archeogenetiche e isotopiche.

Successivamente, l’area sembra rimanere a lungo indisturbata. Solo all’inizio dell’età moderna si assiste alla ripresa dell’uso funerario, attestato da 13 inumazioni in semplici fosse ovali. È assai probabile che si tratti del cimitero monastico; anche di questi individui si prevede di approfondire stile di vita e aspetti paleopatologici e nutrizionali tramite le analisi antropologiche.

Inoltre, nel chiostro moderno vengono realizzati un pozzo centrale e un cunicolo sotterraneo, utile a raggiungere il pozzo dagli scantinati. Due trincee hanno intercettato e danneggiato alcune strutture tombali altomedievali e fosse terragne moderne. Frammenti di ceramica rivestita moderna contribuiranno a ricostruire lo stile di vita dell’importante cenobio tra Quattro e Seicento.

(Caterina Giostra)

 

GNA - Campagna di scavi 2024
Alcune tombe alto medioevaliAlcune tombe alto medioevali
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Fotopiano da drone dell'areaFotopiano da drone dell'area con tombe alto medievali e cunicolo moderno
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