Adelaide e il telero

Adelaide e il telero

Il restauro del telero

 

Adelaide e il telero  Adelaide e il telero

Sulla controfacciata della basilica del Santissimo Salvatore, al di sopra dell’ingresso principale, si colloca un maestoso telero che, incorniciato da una fastosa cornice barocca, raffigura La regina Adelaide che accoglie la moglie di Berengario II.

Il suo restauro è stato avviato ad Aprile 2018 grazie al prezioso contributo dell’associazione “Amici dei musei pavesi”. Ad occuparsene, la Scuola di restauro dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Il telero, di circa tre metri per quattro, è datato 1693 ed è opera del pittore pavese Tommaso Gatti di cui purtroppo non si hanno molte notizie. Si tratta di dipinto a olio su supporto tessile mentre la cornice è in stucco, dorata a foglia d’oro con motivi decorativi e putti.

L’iconografia rappresenta un interessante episodio della vita della regina Adelaide in cui la stessa concede il perdono a Willa, moglie di Berengario II.

ADELAIDE: UNA DONNA CORAGGIOSA

Passata alla storia per la sua coraggiosa “battaglia” contro un potere maschile prepotente e ingiusto, Adelaide di Borgogna (Borgogna 931 - Seltz 999) è una figura di primo piano nella storia europea del X secolo. Moglie, madre e poi nonna di tre imperatori, la sua azione pubblica si intreccia continuamente con la dedizione a questi, al punto che le vicende storiche legate a lei diventano inseparabili da quelle personali e familiari.

Adelaide nasce nel 931 da Rodolfo II re di Borgogna. All’età di 15 anni viene data in sposa a Lotario, figlio di Ugo, re d’Italia. Anche il padre di Adelaide è stato in precedenza re d’Italia, il destino sembra quindi riservare per lei un futuro da regina. Ma il matrimonio dura meno di tre anni: nel 950, dopo la nascita di una figlia e dopo essere succeduto al padre, Lotario muore, probabilmente avvelenato, lasciando Adelaide appena diciottenne, vedova e regina. I sospetti ricadono su Berengario II, marchese d’Ivrea, un nobile che ambisce alla corona italiana.

Berengario, per dare legittimità alle sue pretese, arriva a imporre a Adelaide il matrimonio con il proprio figlio. Al rifiuto di lei, Berengario la fa rapire ed imprigionare inizialmente nel castello di Lierna e successivamente nella rocca di Garda, sottoponendola a inaudite torture. Le fonti sono ricche di dettagli e parlano di maltrattamenti inferti alla povera Adelaide dalla stessa moglie di Berengario, Willa, allo scopo di indurla ad acconsentire al matrimonio con il figlio. “Pugnis frequenter agitata et calcibus”, scriverà il suo primo biografo, Odilone di Cluny. La giovane regina, trovatasi improvvisamente privata della famiglia, del regno e della sua stessa libertà, trascorre la prigionia per quattro lunghi e tristi mesi insieme a un’ancella e a tal frate Martino, il quale riesce a scavare un cunicolo sotto le mura del castello e a far fuggire la prigioniera.

A questo punto la sua storia si intreccia con numerosi elementi leggendari che rendono difficile una reale interpretazione dei fatti: pare che Adelaide riesca a trovare rifugio presso il conte di Canossa ma che qui venga raggiunta e assediata da Berengario. Provvidenziale l’intervento di Ottone di Sassonia, da poco incoronato re di Germania e che porta con sé l’aspirazione a un dominio più ampio: il titolo imperiale ma anche la corona italiana. Ottone scende in Italia e sconfigge Berengario; Adelaide viene liberata e lo raggiunge a Pavia, dove viene celebrato il matrimonio nel 951 e dove il marito viene incoronato re d’Italia – lei regina lo era già.

Nel 973 Ottone muore e gli succede il figlio Ottone II. Nei primi anni del suo regno Adelaide ha una grande influenza sul figlio, la relazione tuttavia si incrina, anche a causa della moglie di lui, Teofano, colta principessa bizantina. Nel 978 Adelaide viene allontanata e trova rifugio dal fratello in Borgogna. La riconciliazione con il figlio arriva nel 983 ma proprio in quell’anno, quando Adelaide può tornare a corte, Ottone II, a soli 28 anni, muore.

Il titolo imperiale passa al figlio di Ottone II, che ha solo tre anni. Adelaide si trova nuovamente nella situazione di esercitare con il nipote Ottone III una reggenza sull’impero. Ma si riapre lo scontro con Teofano, che allontana ancora una volta Adelaide. Nel 991 Teofano muore e Adelaide può ritornare dal nipote con cui rimarrà sino al 995, quando Ottone III prenderà la guida dell’impero. Adelaide si ritira nel monastero di Seltz, per dedicare gli ultimi anni della sua vita alla cura degli interessi religiosi e in particolare di alcune sedi monastiche che le stanno a cuore.

ADELAIDE E LA BASILICA DEL SANTISSIMO SALVATORE

Molti cronisti scrissero di Adelaide e tutti concordano sulla sua straordinaria bellezza e bontà d’animo: la sua vita fu tormentata da una serie di sciagure da lei superate grazie alla profonda fede cristiana. Le sue doti intellettuali, le innate capacità politiche, la cultura assimilata nel corso della sua vita dalle molte regioni di residenza e le diverse lingue da lei certamente praticate, fanno di Adelaide un personaggio di grande richiamo.

Un secolo circa dopo la sua morte, Adelaide di Borgogna viene canonizzata da papa Urbano II; la sua festa ricorre il 16 dicembre.

A lei dobbiamo la rifondazione dell’abbazia e del convento del Santissimo Salvatore nel 971, sotto la guida dell’abate cluniacense Maiolo

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All’interno della basilica oggi abbiamo diverse testimonianze della sua storia e del suo impegno. Oltre al telero che dimostra la grande clemenza e misericordia della regina nel perdonare Willa, sua aguzzina durante la prigionia, compare:

  • San Maiolo rifiuta il pontificato, nel ciclo di affreschi raffigurante alcuni episodi della vita di San Maiolo (prima cappella di sinistra) in cui compare Adelaide vestita di nero alle spalle di Ottone II che, inginocchiato, offre a Maiolo la tiara papale ma questi rifiuta con grande umiltà;
     
  • San Maiolo riconcilia Ottone II con la madre, sempre nel ciclo di affreschi raffigurante alcuni episodi della vita di San Maiolo (prima cappella di sinistra). L’imperatore è inginocchiato davanti alla madre Adelaide accusata ingiustamente di voler sottrarre il potere al figlio. Maiolo con una mano aperta si pone come mediatore e sullo sfondo compaiono scorci della città di Pavia, dove avviene l’evento;
     
  • La regina Adelaide concede benefici alla chiesa di San Salvatore, nel presbiterio. Adelaide dota il monastero di numerose rendite terriere, come dimostrato nelle testimonianze di Odilone di Cluny e nella biografia di San Maiolo redatta da Siro. La dotazione comprendeva diverse corti regie nelle province di Pavia e Alessandria.