Reso più profondo nel corso del XVIII secolo con l'occlusione dei due archi di comunicazione con le absidi laterali, è dominato dalla grande tela con l'Ascensione di Cristo (fine XVI secolo).
I quadri sulle pareti laterali rappresentano rispettivamente La regina Adelaide che concede benefici alla chiesa di San Salvatore e Totila re dei Goti inginocchiato davanti a San Benedetto e, secondo la testimonianza del Bartoli, sono opera del pittore pavese Carlo Sacchi, attivo nella seconda metà del Seicento.
La ricca decorazione affrescata, eseguita da artisti diversi, è da ritenersi compiuta entro il 1504 (Giordano).
Nei cinque spicchi della semicalotta dell'abside, decorati a grottesche (fig. 14), altrettanti oculi si aprono sull'azzurro di un cielo sereno su cui spiccano, affacciate verso l'interno, le figure dei Profeti Ezechiele, Isaia, Davide, Geremia ed Esdra.
Nelle lunette di innesto degli spicchi, davanti a scorci cittadini, sono dipinti i Dottori della Chiesa accompagnati da grandi leggii. Sulle vele della volta antistante quattro tondi di diverso diametro contengono i simboli dei quattro Evangelisti.
Il coro ligneo è settecentesco; il bell'altare lapideo con rilievi e iscrizioni lumeggiati in oro è firmato da Antonio da Novara ed è datato 1504.
da: "Collana: Le chiese di Pavia", a cura di Luisa Erba.
Realizzazione editoriale: Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pavia
Testi: Luisa Erba
Collaborazione grafico-editoriale: Franco Boggeri
Fotografie di Giovanni Baldi.
Archivio della parrocchia (3,12, 17), Don Piero Cinquini (1, 10, 29), Fiorenzo Cantalupi (6, 22)
Stampa: Tipografia Commerciale Pavese
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