La cappella di San Martino

La cappella di San Martino

La cappella a destra dell'altar maggiore è dedicata a Martino di Tours, fondatore di uno dei più antichi monasteri d'Europa. Il suo culto è particolarmente vivo presso i Benedettini; lo stesso San Benedetto gli aveva intitolato la chiesa di Montecassino.

 

San Martino offre il mantello al povero. Sullo sfondo Pavia (affresco, XVI sec.)

 

Nato nel 316 o 317 in Pannonia, Martino trascorre la giovinezza a Pavia dove riceve una preparazione di tipo umanistico e conosce il cristianesimo. Avviato alla carriera militare, durante una ronda d'ispezione notturna si imbatte in un povero seminudo a cui dona metà del suo mantello. Si tratta del fatto più noto della sua vita, avvenuto presso Amiens nel 338.

Da qui si dipana il racconto affrescato; per mettere in evidenza la stagione pavese del Santo, l'episodio del mantello è ambientato nei sobborghi di Pavia, verso la zona denominata San Martino Siccomario, ed è collocato nella posizione di maggiore evidenza (registro inferiore della parete destra).

La narrazione prosegue verso l'alto con il riquadro raffigurante Martino che vede in sogno Cristo rivestito del mantello donato al povero. Poi (nella lunotta soprastante) riceve il Battesimo.

 

Le esequie di San Martino

 

L'abside accoglie le vicende della vita di Martino monaco.

Nelle lunette, da destra: Tentato dal demonio lo mette in fuga con un versetto delle Scritture; È oggetto di un agguato: Resuscita un morto; Smaschera un falso idolo; Si salva dalla caduta di un albero.

Sulle pareti (tranne nel riquadro superiore destro dove ancora monaco, abbraccia un lebbroso) sono raccontati episodi, tentazioni e miracoli avvenuti durante il suo episcopato a Tours, fino alla morte e al solenne funerale.

 

 

Da: "Collana: Le chiese di Pavia", a cura di Luisa Erba.
Realizzazione editoriale: Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pavia
Testi: Luisa Erba
Collaborazione grafico-editoriale: Franco Boggeri
Fotografie di Giovanni Baldi.
Archivio della parrocchia (3,12, 17), Don Piero Cinquini (1, 10, 29), Fiorenzo Cantalupi (6, 22)
Stampa: Tipografia Commerciale Pavese
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