Ai primi di novembre di 25 anni fa don Giuseppe Borgna, parroco del SS. Salvatore, scriveva ai propri parrocchiani "Nei giorni scorsi ci è pervenuta una cara e gradita lettera di Mons. Vescovo con la quale esprime il Suo desiderio che nella zona Ticinello possa adempiersi il voto di molti ed iniziarsi la costruzione di una chiesa per le esigenze spirituali del nostro quartiere". La lettera di Mons. Antonio Angioni, alla quale il Parroco faceva riferimento, rispondeva ad una particolare preoccupazione del Presule ma anche alla sollecitazione di un gruppo di Parrocchiani che allo scopo si erano costituiti in Comitato, denominato appunto "Comitato Nuova Chiesa Sacro Cuore".
E vediamo agli antefatti.
Il 24 maggio 1968 alle ore 19 Mons. Carlo Allorio inaugurò in uno scantinato in via privata Faccioli all'altezza di Viale Libertà n. 23, la Cappella dedicata al Sacro Cuore. La cura del nuovo luogo di culto venne affidata a don Enzo Boschetti che si era intensamente adoperato per la sua istituzione dopo avere sperimentato, tra il 1967 e il 1968, momenti di preghiera comunitaria in
un garage di via Depretis. La cappella doveva far fronte alle esigenze di pratica religiosa degli abitanti del quartiere che allora andava sorgendo e sviluppandosi. Anzi, preso atto di tale sviluppo Mons. Allorio auspicò poco dopo che venisse costruito un edificio più adeguato ed eretto a Parrocchia.
Nello stesso 1968, il 22 dicembre, parlando agli studenti dell'Istituto Tecnico Industriale, il nuovo Vescovo Mons. Angioni fece proprio l'auspicio del suo predecessore.
L'auspicio venne accolto e l'iniziativa fu portata avanti con la costituzione (27 ottobre 1969) di un Comitato esecutivo e di un Comitato d'Onore i cui lavori si conclusero con la presentazione del plastico e del progetto della nuova Chiesa del Sacro Cuore elaborati dall'Ing. Alfredo Manfredi nel corso di una riunione tenutasi il giorno 6 febbraio 1970 alla quale era presente Mons. Gandini, presidente del Comitato Nuove Chiese.
Lo stesso ing. Manfredi si era contemporaneamente prodigato perché la "Società Pavia Nuova" donasse alla parrocchia il terreno sul quale costruire l'edificio. Il documento comprovante la cessione gratuita dell'area di circa 1700 mq situata in via Gobetti era
stato consegnato al Parroco il 12 dicembre 1969 da Mons. Gandini.
C'era il terreno, c'era il progetto e il Vescovo aveva dato assicurazione (in un incontro avvenuto in Curia Vescovile il 5 dicembre 1969) che era stata chiesta alle competenti autorità l'autorizzazione per l'erigenda opera: mancavano i fondi per finanziarla. Nell'ottobre dello stesso 1970, Mons. Angioni, preso atto che nessun contributo statale sarebbe stato erogato (il contributo sul quale si contava fu in effetti destinato alla parrocchia di Casarile, particolarmente indigente), consigliò dunque il parroco don Giuseppe Borgna "e i suoi collaboratori: don Enzo e don Maggi. di costituire un Comitato, scegliendo persone stimate da tutti e competenti, che con molta delicatezza possano visitare... le singole famiglie veramente cristiane per chiedere a tutte se intendono contribuire alla spesa con un'offerta libera, ma continuativa, in modo che tutto il Comitato possa rendersi conto della possibilità o meno di coprire l'intera somma richiesta per la costruzione e l'arredamento" della chiesa e dell' oratorio per i giovani.
In occasione del S. Natale del 1970 il Parroco inviò pertanto una lettera ai Parrocchiani sollecitandone la generosità. L'invito di don Borgna ebbe una soddisfacente risposta tanto che all' 11 febbraio del 1971 risultarono raccolti 3,6 milioni di lire. Ma l'iniziativa si arenò. Le cause furono molteplici anche se nessuna determinante. Innanzitutto il terreno di via Gobetti si era rivelato insufficiente tanto che lo stesso Ing. Manfredi, che rappresentava la Società donatrice, già nel dicembre del 1969 aveva prospettato la possibilità di una permuta di detta area con un'altra più ampia che la Società avrebbe acquistato dal Comune per poi donarla al beneficio parrocchiale. La Commissione Diocesana di Arte Sacra chiamata ad esaminare il progetto, rispose al progettista con una lettera diplomaticamente evasiva: pur apprezzando il progetto e giudicandolo "in linea di massima" valido, si manifestano fondati dubbi sulla possibilità di ottenere contributi o prestiti dallo Stato che consentano di far fronte all'impegnativa spesa, si constata che un'eventuale permuta del terreno esigerà un altro progetto, si conclude affermando che "il nuovo progetto o l'attuale riveduto dovrebbe presentare tutte le caratteristiche necessarie per l'approvazione diocesana e nazionale, sia dal punto di vista liturgico che da quello economico". In altre parole la Commissione rimandava il giudizio agli accadimenti futuri.
Il successore di don Borgna, don Giuseppe Ubicini, assorbito dai compiti impostigli dal nuovo ministero non poté che assumere un atteggiamento quanto mai cauto nei confronti di una tanto impegnativa iniziativa. la cui realizzazione si andava rivelando sempre più problematica. Temporeggiò quindi, pur convinto della opportunità di mantenere un luogo di culto sussidiario della parrocchia nella zona di viale della Libertà. Si adoperò infatti per ampliare con i locali contigui lo scantinato che ospitava la cappella, utilizzando allo scopo i fondi raccolti per la nuova costruzione. Tali locali furono affidati a don Enzo per ospitare il primo nucleo della neonata Casa del Giovane. La stessa Cappella in data 16 Novembre 1978 fu oggetto di donazione alla Parrocchia da parte dell'Impresa di costruzioni Messina e Pagani.
Non fu comunque accantonata l'idea di dedicare al Sacro Cuore un edificio più accogliente di quello attuale tanto che già il Piano Regolatore Generale redatto nel 1975 prevedeva lungo la via Colombo un'area destinata ad "Attrezzature Religiose". La medesima destinazione fu poi (1987) assegnata all'area prospiciente la scuola Materna "A. Castiglioni" la cui proprietà venne trasferita dal Comune alla parrocchia del SS. Salvatore nel maggio 1989.
E qui la storia finisce per lasciar posto alla cronaca.
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Aree segnate sulla mappa:
1 - garage adibito a oratorio e luogo di preghiera negli anni '67-'68
2 - cappella del Sacro Cuore inaugurata nel maggio '68
3 - area ceduta alla Parrocchia dall'immobiliare "Pavia Nuova" con atto notarile dell'ottobre '72
4 - area ceduta alla Parrocchia dal Comune con atto notarile del maggio '89, sulla quale sorgerà la nuova cappella
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Il primo progetto che l'ing. Alfredo Manfredi aveva presentato nel 1970 fu costretto ad una lunga attesa.
Solo nel giugno 1993, dopo un lungo lavoro preparatorio concertato anche con i due Ordini Provinciali degli Architetti e degli Ingegneri, la parrocchia ha pubblicato il bando di concorso.
Perché un concorso di idee?
« Il pubblico confronto di idee per la realizzazione di una Chiesa permette di stimolare maggiori approfondimenti e aprire nuovi orizzonti sul tema del rapporto tra evento liturgico e tipologia architettonica.»
Sorretta da questa convinzione e su indicazione del Vescovo, la Parrocchia ha deciso di ricorrere ad un "concorso di idee" a carattere segreto, mossa anche dal desiderio di garantirsi in tal modo una imparziale e più ampia disponibilità di elementi di giudizio per la scelta del progetto e del relativo professionista al quale affidare la progettazione esecutiva dell' opera: solo le fasi di preventivazione, direzione lavori e contabilità sarebbero state infatti svolte direttamente dai tecnici della Comunità. All'interno del bando di concorso è stato quindi chiarito che il vincitore, con successivo incarico, avrebbe sviluppato gli esecutivi in sintonia con il Consiglio Pastorale Parrocchiale, attraverso una commissione da esso nominata, quale interlocutrice per il progetto stesso.
Nell'intento di facilitare tale stretta collaborazione, ma principalmente con lo scopo di promuovere l'attività dei professionisti pavesi, il Concorso è stato riservato agli architetti e agli ingegneri iscritti ai relativi Ordini della Provincia. I partecipanti avrebbero potuto partecipare a titolo personale o come gruppo di lavoro, avvalendosi anche della collaborazione di artisti di discipline scultoree o pittoriche.
Ebbene: ben ventuno progetti sono stati presentati al concorso di idee per la costruzione della Cappella del Sacro Cuore al Ticinello. È risultato vincitore il progetto “Una chiesa di pietre, una comunità”: dallo spazioso sagrato leggermente sopraelevato rispetto alle strade, delimitato a destra dagli edifici parrocchiali, si accede alla Chiesa attraverso un ampio portico ancorato alla sua sinistra al campanile triangolare… una Chiesa rivolta verso le case del quartiere, verso la città.
Da: “Cappella del Sacro Cuore al Ticinello - Concorso di idee e progetti per la nuova chiesa - Catalogo dei progetti”, a cura di Diego Marni
Redazione: Diego Marni (coordinatore), Alberto Arecchi, Gian Luigi Pietra, Carla Ge Rondi, Umberto Sollazzo.
Hanno collaborato: Maria Luisa Bargigia, Debora Draghi, Chiara Marni.
Fotolito: PI-ME, Pavia
Stampa: Ind. Lito-Tipo Mario Ponzio s.p.a., Pavia