“Giudizio Universale” di Michelangelo Buonarroti

“Giudizio Universale” di Michelangelo Buonarroti

Uno degli affreschi più famosi del mondo, il “Giudizio Universale” rappresenta l’ultima venuta di Cristo per inaugurare il Regno dei Cieli. Realizzato da Michelangelo Buonarroti tra il 1536 e il 1541 nella parete dietro l’altare della Cappella Sistina, è considerato uno delle più grandi opere d’arte di tutta la produzione artistica Occidentale.

 

 

 

 

Gli affreschi che qui contempliamo ci introducono nel mondo dei contenuti della Rivelazione. Le verità della nostra fede ci parlano qui da ogni parte. Da esse il genio umano ha tratto la sua ispirazione, impegnandosi a rivestirle di forme di ineguagliabile bellezza. Ecco perché soprattutto il Giudizio Universale suscita in noi il vivo desiderio di professare la nostra fede in Dio, Creatore di tutte le cose visibili e invisibili. E, nello stesso tempo, ci stimola a ribadire la nostra adesione a Cristo risuscitato, che verrà nell’ultimo giorno quale supremo Giudice dei vivi e dei morti. Davanti a questo capolavoro noi confessiamo Cristo, Re dei secoli, il cui Regno non avrà fine.
Dall’omelia di Giovanni Paolo II in occasione della celebrazione eucaristica per l’inaugurazione dei restauri degli affreschi di Michelangelo (venerdì 8 aprile 1994)

 

 

“Giudizio Universale” di Michelangelo Buonarroti
“Giudizio Universale”
— Michelangelo Buonarroti, 1536-1541, Roma, Cappella Sistina —
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