Il Sinodo: il testo e l’evento

Il Sinodo: il testo e l’evento

Una serie di “elementi” di valutazione del Sinodo della Famiglia, a partire dal documento a cui è giunto

 

Due terzi dei vescovi hanno affidato la determinazione concreta della svolta pastorale sulla famiglia e il suo ruolo all’interno della Chiesa a Papa Francesco. È l’inizio di un grande approfondimento della esperienza matrimoniale, con accorato discernimento dei vescovi e con libertà evangelica di Francesco.

Dopo tutte le esitazioni, le discussioni, le paure, le trame, gli entusiasmi, gli sgambetti, gli intrighi, le aperture e le fughe all’indietro, i risultati di questi due anni di tre settimane di “cammino sinodale” appaiono più cospicui di quanto ci si potesse attendere. In primo luogo sull’intera Relatio si è formata una “maggioranza qualificata”, anche se questo obiettivo, sicuramente decisivo, ha significato il sacrificio di alcune importanti tematiche (nessun cenno esplicito alla comunione per le “famiglie irregolari”, nessun riferimento vero alle coppie “omosessuali”, né al rapporto tra “legge” e “coscienza”).

In secondo luogo, il documento, sia pure con i limiti di “contenuto” che ho già indicato, recupera molto in termini di linguaggio, di stile e di approccio: trova il registro giusto per annunciare anzitutto la “misericordia”; infine, come era accaduto anche l’anno scorso, il discorso conclusivo di papa Francesco mette in chiaro, con estrema lucidità, quali saranno le priorità che discenderanno da questo “cammino comune” appena compiuto, ma ancora da sviluppare e da determinare.

Ecco una serie di “elementi” di valutazione del Sinodo, a partire dal documento a cui è giunto.

Don Franco Tassone

 

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