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Categoria: Messa
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Creato Lunedì, 07 Marzo 2011 01:00
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Ultima modifica il Giovedì, 17 Luglio 2014 08:57
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MERCOLEDI' DELLE CENERI
I - LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gl 2,12-18
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Seconda Lettura 2 Cor 5,20-6,2
Riconciliatevi con Dio. Ecco il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Canto al Vangelo Sal 94,8
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
II - LITURGIA DI PENITENZA
Terminata l'omelia, il sacerdote benedice le ceneri:
Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l'atto penitenziale che stiamo per compiere.
Deum Patrem, fratres caríssimi, supplíciter deprecémur, ut hos cíneres, quos paeniténtiae causa capítibus nostris impónimus, ubertáte grátiae suae benedícere dignétur.
Tutti si raccolgono, per alcuni istanti, in preghiera silenziosa; e il sacerdote prosegue:
O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici questi tuoi figli, che riceveranno l'austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Deus, qui humiliatióne flécteris et satisfactióne placáris, aurem tuae pietátis précibus nostris inclína, et super fámulos tuos, horum cínerum aspersióne contáctos, grátiam tuae benedictiónis + effúnde propítius, ut, quadragesimálem observántiam prosequéntes, ad Fílii tui paschále mystérium celebrándum purificátis méntibus perveníre mereántur. Per Christum Dóminum nostrum. R. Amen.
Oppure:
O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici queste ceneri, che stiamo per imporre al nostro capo, riconoscendo che il prezioso corpo tornerà in polvere; l'esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Deus, qui non mortem sed conversiónem desíderas peccatórum, preces nostras cleménter exáudi, et hos cíneres, quos capítibus nostris impóni decérnimus benedícere + pro tua pietáte dignáre, ut qui nos cínerem esse et in púlverem reversúros cognóscimus quadragesimális exercitatiónis stúdio, peccatórum véniam et novitátem vitae, ad imáginem Fílii tui resurgéntis, cónsequi valeámus. Qui vivit et regnat in saecula saeculórum. R. Amen.
Il Sacerdote asperge con l’acqua benedetta le ceneri mentre fedeli processionalmente, si presentano al celebrante, il quale impone a ciascuno le ceneri, dicendo:
Convertitevi, e credete al Vangelo.
Paenitémini, et crédite Evangélio.
Oppure:
Ricòrdati che sei polvere, e in polvere tornerai.
Meménto, homo, quia pulvis es, et in púlverem revertéris.
Si canta mentre queste antifone:
Antiphona 1
Immutémur hábitu, in cínere et cilício, ieiunémus, et plorémus ante Dóminum, quia multum miséricors est dimíttere peccáta nostra Deus noster.
Antiphona 2
Cf. Jl 2,17; Est 4,17 Inter vestíbulum et altáre plorábunt sacerdótes minístri Dómini, et dicent: Parce, Dómine, parce pópulo tuo, et ne claudas ora canéntium te, Dómine.
Antiphona 3
Ps 50,3 Dele, Dómine, iniquitátem meam.
Quae repeti potest post singulos versus psalmi 50 Miserére mei, Deus.
Responsorium
Cf. Ps 78,9
R/. Emendémus in mélius, quae ignoránter peccávimus, ne súbito praeoccupáti die mortis quaerámus spátium paeniténtiae, et inveníre non possímus. *
Atténde, Dómine, et miserére, quia peccávimus tibi.
V/. Adiuva nos, Deus salutáris noster, et propter honórem nóminis tui, Dómine, líbera nos. *
Atténde, Dómine
III - LITURGIA EUCARISTICA
Sulle Offerte
Accogli, Signore, questo sacrificio, col quale iniziamo solennemente la Quaresima, e fa' che mediante le opere di carità e penitenza vinciamo i nostri vizi e liberi dal peccato possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Sacrifícium quadragesimális inítii sollémniter immolámus, te, Dómine, deprecántes, ut per paeniténtiae caritatísque labóres a nóxiis voluptátibus temperémus, et, a peccátis mundáti, ad celebrándam Fílii tui passiónem mereámur esse devóti. Qui vivit et regnat in saecula saeculórum.
Prefazio di Quaresima IV
I frutti del digiuno
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elèvi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l'eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre voci nell'inno di lode:
Santo, Santo, Santo il Signore ....
Vere dignum et iustum est,
aequum et salutáre,
nos tibi semper et ubíque grátias ágere:
Dómine, sancte Pater, omnípotens aetérne Deus:
Qui corporáli ieiúnio vítia cómprimis,
mentem élevas, virtútem largíris et praemia:
per Christum Dóminum nostrum.
Per quem maiestátem tuam laudant Angeli,
adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes.
Caeli caelorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim,
sócia exsultatióne concélebrant.
Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas,
deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona alla Comunione Sal 1,2-3
Chi medita giorno e notte sulla legge del Signore
al tempo opportuno porterà il suo frutto.
Qui meditábitur in lege Dómini
die ac nocte, dabit fructum suum in témpore suo.
Oppure: Mt 6,6
Prega il Padre tuo nel segreto
ed egli ti ricompenserà.
Dopo la Comunione
Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre, ci sostenga nel cammino quaresimale, santifichi il nostro digiuno e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito. Per Cristo nostro Signore.
Percépta nobis, Dómine, praebeant sacraménta subsídium, ut tibi grata sint nostra ieiúnia, et nobis profíciant ad medélam. Per Christum.
Oratio super populum
Ad dimissionem sacerdos, stans versus ad populum, et super illum manus extendens, dicit hanc orationem: Super inclinántes se tuae maiestáti, Deus, spíritum compunctiónis propítius effúnde, et praemia