Il complesso si articola in due volumi orientati secondo gli assi del quartiere.
La cappella ellittica si interseca con il parallelepipedo dei servizi generando la piccola sacrestia e lo spazio esterno del sagrato.
Lo spazio interno ellittico, superato l'antagonismo preconciliare, è l'intimo luogo di una comunità che si raccoglie intorno alla mensa, è lo spazio silenzioso e protetto eppure aperto e accogliente che, attraverso la forma esterna, dilata a scala urbana il suo contenuto simbolico.
L'apertura a croce greca contornata da piccoli rosoni segna lo spazio sacro, connotando la cappella di una spiritualità "romanica" pavese. Il lato opposto, privato, si completa con l'hortus conclusus della canonica.
Il linguaggio espressivo mira alla chiara riconoscibilità formale delle diverse funzioni e alla sobrietà: in questo senso si sono scelti i muri pieni, intonacati e colorati, l'assenza di decorazioni, la copertura in legno e rame con luce dall'alto, il camminamento selciato che attraversa sagrato e aula da parte a parte, istituendone gli ingressi.
Da: “Cappella del Sacro Cuore al Ticinello - Concorso di idee e progetti per la nuova chiesa - Catalogo dei progetti”, a cura di Diego Marni
Redazione: Diego Marni (coordinatore), Alberto Arecchi, Gian Luigi Pietra, Carla Ge Rondi, Umberto Sollazzo.
Hanno collaborato: Maria Luisa Bargigia, Debora Draghi, Chiara Marni.
Fotolito: PI-ME, Pavia
Stampa: Ind. Lito-Tipo Mario Ponzio s.p.a., Pavia