Venerdì 10 Ottobre 2014
Consiglio pastorale e consegna della lettera pastorale “Incontro agli uomini sulle loro strade” di Mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia
Scaletta Consiglio pastorale di venerdì 10 ottobre 2014
«Dobbiamo imparare a stare con gli altri, camminare insieme, ascoltare le loro gioie e i loro dolori, farsi carico delle loro domande. È il cammino che ci ha indicato Gesù e che viene descritto nel Vangelo». È una delle riflessioni proposte dal vescovo Giovanni Giudici in un’intervista rilasciata a “il Ticino” e Radio Ticino Pavia (Fm 91.8 – 100.5) per presentare la sua nuova lettera pastorale.
Mons. Giudici, il titolo della lettera è “Incontro agli uomini sulle loro strade”. Già da questa scelta prende forma quell'idea di “Chiesa in uscita” alla quale ci invita sempre Papa Francesco.
«Nel tempo in cui stiamo vivendo, è provvidenziale il fatto di far parte di una società pluralista e multireligiosa. È una situazione sociale che induce ciascun cristiano a essere più consapevole della propria identità; inoltre ci spinge a essere più attenti agli altri cristiani e a coloro che ancora non credono in Gesù. Una tentazione delle nostre comunità è quella di essere ‘cristiani per se stessi’, invece di essere presenza viva nel mondo. Vale sempre la pena di ricordare che Gesù ci ha detto “siete il sale della terra” e “siete la luce del mondo”: non sono affermazioni che possono essere trascurate, se vogliamo davvero essere una comunità in uscita».
Nell'invito rivolto ai sacerdoti e ai loro collaboratori in vista dell'assemblea di apertura dell’anno pastorale che si è svolta venerdì 12 settembre, lei ha scritto: «La lettera pastorale ruota attorno a queste domande: perché un cristiano deve essere missionario? Che cosa significa oggi proporre la vita cristiana agli altri? Quali caratteristiche deve avere la nostra proposta?».
«Il titolo della lettera pastorale, “Incontro agli uomini sulle loro strade”, vuole descrivere l’andamento che la comunità cristiana e ogni suo membro devono assumere: stare con gli altri, camminare insieme, ascoltare le loro gioie e i loro dolori, farsi carico delle loro domande. Dentro a questa concretezza della vita, dobbiamo essere persone che sanno capire cosa Gesù ha detto, come è in grado di consolare e sostenere la vita delle persone. È un cammino da compiere ogni giorno, nel rapporto con gli altri, nella consapevolezza che si tratta di un percorso descritto dal Vangelo».